Quali esempi di successo ritenuto piu' o meno improbabile ti vengono in mente?
SUSAN BOYLE - 11 APRILE 2009
Quando i sogni diventano realta'...... credere, lottare, osare.... la fortuna bacia gli audaci dice un vecchio proverbio, ma noi sappiamo che la fortuna non e' il giusto termine, ma la volonta', la determinazione....
Forse dovremmo chiederci chi era Susan Boyle, tanto per fare chiarezza.
Ecco la vicenda che precede il suo straordinario successo...Susan Boyle è nata il primo aprile 1961 a Blackburn, un paesino scozzese di appena cinquemila persone, a circa venti miglia da Edinburgo. I suoi genitori, entrambi di origini umili, diedero alla luce ben nove figli, quattro fratelli e sei sorelle, di cui ella è la più giovane. La sua carriera scolastica non fu delle più brillanti, e, probabilmente a causa di complicanze al momento del parto che le causarono alcune difficoltà nell'apprendimento, venne soprannominata da alcuni suoi compagni "Susie Simple" (Susie la sempliciotta).
Il suo unico impiego lavorativo è stato quello di aiuto cuoca nel West Lothian College. Vi lavorò per sei mesi. Coltivava già l'amore per la musica ed il canto. Si recava di tanto in tanto in teatri locali, per assistere a piccoli spettacoli musicali e canori. Susan Boyle, ci dice i quotidiano inglese Sunday Times, prese qualche lezione privata di canto da un voice coach, Fred O'Niel. Si esibì qualche volta, ma nulla in quei modesti spettacoli sembrò anticipare l'insapettato successo futuro.
Per il resto Susan si dedicava alle normali attività delle piccole comunità anglosassoni, svolgendo servizi di volontariato presso la Our Lady of Lourdes, una chiesa di rito cattolico a Blackburn. La sua vita familiare era semplice e modesta. I suoi fratelli e sorelle si spostarono altrove e, quando suo padre, il sig. Patrick Boyle, morì nel 1990, Susan, essendo priva di marito, rimase al fianco della madre, prendendosene cura da sola. Fu proprio sua madre, la signora Bridget Boyle, ad incoraggiarla e spingerla a coltivare il suo talento.
Gli anni passarono, con Susan ad accudire alla madre, e l'occasionale preformance davanti a ristretti pubblici di provincia. Ma Bridget non cessò di incitare Susan verso quello che sarebbe divenuto il suo destino. Fu lei a convincerla a partecipare alle selezioni di due programmi televisivi inglesi, The X Factor, celebre format replicato in diversi paesi, inclusa l'Italia, e Britain's Got Talent. Ma, durante le audizioni a The X Factor, Susan decise di ritirarsi, nonostante i consigli di sua madre e dell'ex vocal coach O'Neil, ritenendo che i cantanti venissero selezionati in base al loro aspetto fisico, piuttosto che per le loro abilità canore.
Nel 2007, dopo innumerevoli piccole esibizioni, che non lasciarono altro strascico se non quello della meraviglia di quei modesti pubblici paesani, che rimanevano a bocca aperta davanti a quella voce così pulita, cristallina, che sgorgava inaspettata dalla sconosciuta Susan Boyle, sua madre, a novantun'anni, morì. I suoi compaesani dissero, più tardi, che Susan si rifiutò di uscir di casa, o di rispondere alla porta per diversi giorni, afflitta dal dolore della perdita. Ma fu proprio in nome di sua madre che Susan decise di affrontare i suoi timori, e sottomettersi alle selezioni di Britain's Got Talent.
Così, l'undici aprile del 2009, Susan si presenta alle selezioni. Nei filmati del backstage la vediamo seduta in disparte, circondata da persone con la metà dei suoi anni, a mangiare un panino in silenzio. Un preludio che non si addice a quanto seguirà. Eppure, poco dopo, la vediamo avanzare sul palco, tra gli sgignazzi del pubblico. Gli stessi giudici del programma, Simon Cowell, Amanda Holden e Piers Morgan, mostrano chiaramente di non aspettarsi nulla di particolare. Le parole pronunciate da Susan, sembrano uscire dalle labbra della Susan Simple che era stata ai tempi della scuola, confondendosi, balbettando un poco, ma riuscendo nondimeno a fare qualche battuta. Risulta essere un semplice fenomeno, uno di quei "riempitivi" che talora vengono mostrati in questo genere di programmi, per far fare due risate al pubblico. Ed il pubblico stesso, quello presente in sala (oltre probabilmente agli undici milioni di telespettatori a casa), reagisce con risatine ironiche, e volti perplessi. Susan afferma che il suo modello è Elaine Paige, di voler aspirare ad avere il suo successo. Di nuovo, volti ed espressioni ironiche. Poi, Susan annuncia il brano musicale che ha scelto di eseguire: I dreamed a Dream da Les Miserables. E, appena attacca a cantare, vediamo (e proviamo anche noi) il più inaspettato dei mutamenti. I visi del pubblico, le espresisoni dei giudici, tutti sono senza parole. Alcuni sorridono, sorpresi ed imbarazzati, forse, dai loro (i nostri) giudizi sbrigativi.
Susan canta, e canta meravigliosamente. Dopo i pochi istanti necessari a capire cosa sta succedendo, ad adeguarsi a quel mutamento repentino che separa la prima impressione dalla verità, ecco scrosciare gli applausi. Ed ecco, pochi minuti dopo quella rappresentazione, che Susan diviene una star. Su internet il suo video viaggia nelle email, nelle chat. Viene consigliato ad amici al telefono. Compare sui blog, su riviste importanti, in tutto i mondo. Gli spettatori, quel vasto pubblico dal quale Susan era così intimorita, la cerca, la osserva, ride di e con lei, la ammira.
Questo è l'inizio di una vicenda toccante, che ha sciolto i cuori di milioni di persone, ovunque. Seguono le interviste sui talk show americani, i servizi giornalistici, gli articoli. Si parla di contratti milionari, di film ispirati alla sua vita. Susan Boyle, nel frattempo, continua a vivere nella sua casetta in compagnia di Pebbles, il suo amato gatto.
Autore: Perrotta Di Lorenza
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VIDEO SUSAN BOYLE
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