CONQUISTA TE STESSO

domenica 14 marzo 2010

[AUTOCONTROLLO] La tecnica della suggestione

Sai qual'è il potere piu' grande che si ha per influenzare sè stessi e gli altri?



Si può veramente far credere qualunque cosa alla gente?

La suggestione è l’accettazione acritica di un’idea o della volontà altrui, accompagnata semmai da una perdita di lucidità.

In genere qualcuno dice di aver visto quel che si aspettava di vedere.
Spesso molte idee vengono accettate e molte azioni vengono compiute perché proposte da persone autorevoli piuttosto che per autonome necessità.
Il potere della suggestione porta ad aderire all’opinione della maggioranza.

Oggi esiste una branca della psicologia, spesso chiamata SCIENZA DELLA PERSUASIONE, che ha evidenziato quali sono le leve da muovere per ottenere il consenso nella vendita di un prodotto o nel proporre un uomo politico.

Scelto un adeguato punto di vista si può arrivare a negare anche l’evidenza.
L’atteggiamento da esperto e anche l’abbigliamento conta,

Il fatto è che tutti siamo più o meno dei persuasori. In genere nella vita quotidiana c’è uno scambio di ‘favori’, ma talvolta c’è una vera e propria strategia per ottenere più di quanto dato.
Abbiamo quindi imparato da una parte a essere suadenti e convincenti e da un’altra parte a essere diffidenti.

E' più a rischio la persona non abituata a pensare e che sopravaluta le proprie capacità.

I bambini danno fondo a tutto il repertorio di pianti e bizze per convincere/persuadere le persone che li amano. Questa è una forma di innocente violenza per capire fin dove possono arrivare a chiedere e a domare gli adulti di riferimento.
Non porre limiti chiari ai bambini è una delle cause della formazione di adulti violenti. In genere i bambini si accorgono che la violenza non paga e allora passano alla persuasione/suggestione e cercano di convincere in modo più o meno insistente (l'insistenza può diventare una forma di velata violenza).

Nella società di massa fondamentalmente la persuasione fa leva sulla naturale tendenza alla pigrizia dell’uomo.

La fame e la sete erano più che sufficienti a far muovere e a far pensare la gente con la conseguenza che il loro corpo si manteneva vigoroso e snello e la mente lucida e pronta a risolvere le difficoltà. Oggi nella società opulenta la pigrizia, la sovrabbondanza di cibo, l’uso di auto e ascensori anche per fare pochi metri, favorisce l’atrofia muscolare e cerebrale. Infatti la pigrizia non è solo fisica, è soprattutto mentale. Pensare costa fatica.
Le scelte si basano su pulsioni emotive e allora le idee accettate saranno quelle del gruppo in cui si vive (indipendentemente dal loro valore etico) e al di fuori del gruppo verrà dato consenso alle persone carismatiche. Terreno fertile è quindi nella pigrizia mentale, ovvero nelle persone che cercano verità semplici e immediate.

Esperimenti mostrano come la spinta suggestiva di un’autorità possa inibire o annullare lo spirito critico di persone normali inducendole ad azioni sadiche e criminali.

L'obbedienza ad una autorità superiore e la suggestione esercitata da una persona di grande carisma sono quelle situazioni in cui un uomo non agisce col proprio cervello ma col cervello di un altro.
Dato che la suggestione determina consenso e obbedienza, credo non sia sbagliato affermare che questo è l'aspetto più pericoloso e delicato dell'uomo sociale. Da una parte l'obbedienza è una virtù in una società così strutturata e suddivisa in ruoli come è la nostra, ma da un'altra parte l'obbedienza può essere una maledizione e grazie ad essa si effettuano i peggiori crimini.

L’obbedienza acritica ad un leader spesso è dovuta anche a una sorta di ‘lavaggio di cervello’ che i seguaci subiscono.

Non basta la suggestione affinché il seguace di una setta agisca in modo irragionevole e contro i suoi interessi. La suggestione serve per il consenso iniziale, poi comincia in modo subdolo un lavoro psicologico volto a reimpostare la struttura dei valori del malcapitato e a confonderne le idee.

Accettare l’incredibile come verità è un primo passo verso l’annullamento della capacità critica.

Perché credere l'incredibile? Perché accettare i gesti rituali? Perché credere nel potere magico di oggetti o azioni?
In pratica si riesce ad annullare la capacità critica sfruttando la naturale tendenza umana a credere veri anche racconti fantastici, arbitrari e indimostrabili sperimentalmente (o logicamente) perché la verità è meno importante del consenso col proprio gruppo di riferimento.

L’isolamento, la depressione e anche il vuoto lasciato dalla perdita dei valori tradizionali, possono indurre a credere nelle soluzioni facili ed immediate che una setta propone

Talvolta gli adolescenti e i giovani che non hanno accettato i valori sociali e religiosi dei genitori sono le persone più a rischio. Infatti non è semplice per loro saper creare un nuovo sistema di valori semmai cercando in modo critico fra i modelli alternativi presenti nel mondo della ricerca scientifica e filosofica.

IL METODO SCIENTIFICO

È a questo livello che si mostrano con estrema chiarezza i vantaggi di un’etica laica e di una fiducia nei metodi scientifici e/o razionali per pervenire alla conoscenza di se stessi, degli altri e del mondo che ci circonda. Le idee devono essere dimostrate. La dimostrazione sarà una forza selettiva in grado di far evolvere la nostra mente verso un modello della realtà sempre più complesso e bello. La dimostrazione opera uno sfoltimento fra tutte le costruzioni che la fantasia umana può proporre. I successi della medicina e della tecnologia sono sotto gli occhi di tutti. Tutti sanno che questi successi sono stati ottenuti col metodo scientifico sperimentale che consiste nel provare le idee e nel criticarle, fino all’ottenimento di una ragionevole evidenza. Anche la dimostrazione matematica di entità più o meno astratte rientra nell’ambito di un metodo razionale per pervenire alla conoscenza.

E’ sbagliato affermare che la fede religiosa è la stessa cosa della fede nel metodo scientifico, perché il metodo scientifico è basato sullo spirito critico.
Le analisi critiche e le opinioni contrarie sono considerate auspicabili.
Al contrario nelle religioni lo spirito critico viene sempre combattuto (spesso con la violenza) se non altro perché i dogmi non si conciliano con il dubbio e la verifica. In teoria la differenza fra Scienza e Religione sta nello spirito critico e nello spazio concesso a coloro che portano avanti la critica. Purtroppo spesso anche nella Scienza vi sono atteggiamenti dogmatici e possiamo trovare esempi di scelte dei ricercatori basate sull'appartenenza a gruppi autoreferenziali o su giochi di potere. Ma non possono esserci grossi progressi scientifici laddove “l’opinione che conta è quella della persona che conta” indipendentemente dalla verità dell’opinione. In questo caso il gruppo di persone di Scienza è perfettamente paragonabile ad altri gruppi di potere religioso.

Comunque oggi la psicologia sta diventando una disciplina scientifica che cerca di provare nei fatti i propri modelli (grazie all’aiuto della neurobiologia, della sociologia, della statistica)

Al di fuori delle scienze, ovvero nel settore letterario e artistico, troppo spesso “l’opinione che conta è quella della persona che conta”. Qui l’opinione degli esperti (critici letterari o critici d’arte) influisce sul consenso che gli editori danno all’artista concedendogli spazio per divulgare i propri prodotti letterari o artistici.

visioni diverse dello stesso fenomeno sono una ricchezza.

Quando i tecnici e i medici dell’antichità, per motivi puramente pratici, hanno iniziato a dimostrare le idee coi fatti è nato il metodo sperimentale. Il cardine di questo metodo è lo spirito critico e soprattutto è accettare lo spirito critico altrui senza combatterlo con la violenza. Quando questo metodo ha iniziato ad avere consenso perlomeno in una piccola proporzione della popolazione è iniziato un cambiamento sociale epocale. Sono nati i rudimenti della democrazia. Le l’organizzazione di schiavi e tiranni delle società di massa subiscono un primo scossone. Infatti perché non applicare il metodo sperimentale e lo spirito critico anche alla propria esistenza? Nascono così organizzazioni di individui assertivi (l’assertività è la libertà individuale di autorealizzazione senza ledere i diritti degli altri) che non vogliono essere schiavi di nessuno e che non ambiscono a diventare tiranni. Libero dalle costrizioni di ruolo l’individuo sviluppa una fantasia creatrice di nuove idee e di nuovi scenari sociali (i nomi come Rinascimento e Illuminismo rendono conto di questa creatività liberata). La vita diventa un fenomeno meraviglioso di cui godere in tutte le sue manifestazioni.

gnuno persegue un fine creativo e viene spontaneo delineare dei confini per capire fin dove le aspirazioni dell’uno possono spingersi senza ledere alle aspirazioni dell’altro. Chiaramente questi confini sono dinamici, non statici, non sono fissi e immutabili, come l’organizzazione di schiavi e di tiranni prevede. La regola principale dello spirito assertivo è favorire il fluire della vita in tutte le sue manifestazioni, umane e non-umane, organiche e mentali.

Una società di individui assertivi è possibile intravederla nella società occidentale, ma ancora non esiste. I colloqui autentici e profondi per conoscere se stessi e gli altri sono rari o assenti.

Quando il bambino (o l'adepto) è curioso e fa troppe domande viene conformato con frasi del tipo: "quando sarai grande capirai", "non fare troppe domande", "esegui senza discutere" , etc ... . La mancanza di un modello interpretativo della realtà potrebbe non essere colmata mai. Di conseguenza quest’unica esperienza meravigliosa (la vita) passerà in un soffio senza mai essere nati veramente, mentre si è presi in un turbine di cose da fare e da dire, immaginando e pianificando azioni con i relativi racconti. Incapaci di vivere il presente. Immersi e identificati nel ruolo dell’organizzazione sociale (con tutti i drammi che questo comporta). Inglobati nell’artificiale e nell’artefatto inglobante: casa, auto, treno, metropolitana, ufficio, scuola, fabbrica, poi di nuovo casa e il ciclo ricomincia senza mettere piede in un ambiente naturale per mesi o anni.

In questo modo l’ambiente umano può richiedere prestazioni fisiche e/o intellettuali straordinarie, ma non richiede consapevolezza. Quando il singolo è entrato nei suoi ruoli si può abbandonare al ‘felice focolare domestico’, al caldo tepore dell’amore e dell’amicizia.

Metodo sperimentale significa che si può anche credere a modelli della realtà non dimostrati (ovvero in attesa di dimostrazione ma logicamente plausibili sulla base di dati concreti), ma non si può credere a modelli non dimostrabili perché sono infalsificabili (di cui cioè non si può dimostrare né l’esistenza né la non esistenza) come i miti religiosi e in generale i racconti fantastici di tipo magico. Si aprono in questo modo scenari mentali di estrema bellezza e più che altro si rompono le catene che spersonalizzano l’uomo chiuso dentro un’organizzazione fatta di schiavi e di tiranni.

Una visione razionale della realtà non implica freddezza nelle interazioni sociali perché sono due aspetti relativamente indipendenti. Se non altro un modello della realtà attinente ai fatti non è pericoloso. Infatti credere in cose non dimostrate dall’evidenza dei fatti può condurre verso paure ingiustificate o comportamenti controproducenti. Oppure la credulità può facilitare il plagio fino all’estremo sacrificio, solo perché il persuasore di turno lo ha chiesto. Credere l’incredibile è un primo passo verso l’uomo-burattino, una forma estrema di schiavismo, un’arma potente in mano ai tiranni.

Autore: Diana Montagliani
Fonte: libro di psicologia dinamica
Adattamento: Daniele Battisti

lunedì 1 marzo 2010

[SAGGEZZA] La generosità

Sai pensare a dei semplici gesti di generosità quotidiani? Cosa ne pensi?



IL BAMBINO CON IL GELATO

Qualche tempo fa, quando un gelato costava molto meno di oggi, un bambino di dieci anni entrò in un bar e si sedette al tavolino. Una cameriera gli portò un bicchiere d’acqua.
“Quanto costa un sundae (gelato con pezzi di frutta e panna montata)?”, chiese il bambino. “Cinquanta centesimi”, rispose la cameriera.
Il bambino prese delle monete dalla tasca e cominciò a contarle. “E quanto costa un gelato semplice?”. In quel momento c’erano altre persone che aspettavano e la ragazza cominciava un po’ a perdere la pazienza. “35 centesimi!”, gli rispose la ragazza in maniera brusca.
Il bambino contò le monete ancora una volta e disse: “Allora mi porti un gelato semplice!”. La cameriera gli portò il gelato e il conto.
Il bambino finì il suo gelato, pagò il conto alla cassa e uscì.

Quando la cameriera tornò al tavolo per pulirlo, si commosse perché lì, a un angolo del piatto, c’erano 15 centesimi di mancia per lei. Il bambino non chiese il sundae per riservare la mancia alla cameriera.

Autore: Daniele Battisti
Fonte: http://www.facebook.com/group.php?gid=280511611969